IL FIORE E LA VIOLENZA

23-02-2015

IL FIORE E LA VIOLENZA, 1962  Nazionalità: Francia, Italia Durata: 98′  Film a episodi Regia: Michelangelo Antonioni , Jean Renoir , Francis Rechenbach. Cast: Fay Compton , Peter Reynolds , Jeanne Marken , André Gabriello , Jacques B. Brunius.

Il film raduna tre mediometraggi di gran valore. Abbiamo Il delitto, lo sketch più riuscito dei Vinti di Antonioni, storia di un giovane che, per far parlare di sé i giornali, uccide una anziana signora. Poi abbiamo il delizioso Partie de campagne di Renoir (tratto da una novella di Maupassant). Infine I marines di Reichenbach, il più recente (gli altri sono stati girati rispettivamente nel 1952 e nel 1937): è una dura requisitoria, in forma documentaria, contro i sistemi coercitivi in uso in un reggimento americano. ©MYmovies.it

Messo insieme dal produttore Morris Ergas, riunisce due vecchi mediometraggi narrativi e un documentario: 1) “Il delitto” (episodio inglese di I vinti, 1952) di M. Antonioni. Giovane mitomane uccide un’anziana prostituta per far parlare di sé e vendere ai giornali la notizia; 2) “I Marines” (1957) di F. Reichenbach. Come al centro addestramento reclute di Parris Island si trasforma un ragazzo in un automa guerriero; 3) “La scampagnata” (“Une partie de campagne”, 1936-47) di J. Renoir, da un racconto di Guy de Maupassant. In una domenica d’estate del 1860, in compagnia della moglie, della figlia Henriette, della suocera e del suo commesso Anatole, il signor Dufour fa una gita in campagna. Mentre Dufour e Anatole vanno a pesca, due canottieri fanno la corte alle signore. Passano gli anni, Henriette ha sposato Anatole. Sui luoghi dei suoi primi palpiti d’amore ritrova il suo corteggiatore. Uno sguardo, un rimpianto. “Il delitto” (30m), il migliore della trilogia I vinti, è uno dei risultati più alti del primo Antonioni per rigore di stile, impassibilità di sguardo, sottile umorismo. Montato con un ritmo mozzafiato, “Les Marines” (18m) è un resoconto che fece epoca per la forsennata violenza audiovisiva del suo antimilitarismo, un degno precursore del kubrickiano Full Metal Jacket. Girato nel ’36, montato nel ’40 da Jacques Becker e Marguerite Houlé, seconda moglie del regista, e presentato in pubblico nel ’47, “Une partie de campagne” (30m) ha l’incanto misterioso delle opere incompiute. Geniale omaggio di Renoir a suo padre Auguste e agli altri grandi dell’Impressionismo, è un racconto in cui, insieme all’aguzza descrizione della borghesia dell’epoca, il regista esprime l’amore per la vita e la panica intesa tra uomo e natura con una felicità venata di malinconia. Un piccolo gioiello. ilMORANDINI logo_morandini_zanichelli

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