Andrea Malaguti – Straniere a se stesse – Galaad Edizioni

9-07-2018

Identità femminili e stilistica visuale nel cinema di Michelangelo Antonioni degli anni cinquanta.

 

Andrea Malaguti, autore del libro:

 

Straniere a se stesse

 

Identità femminili e stilistica visuale nel cinema di Michelangelo Antonioni degli anni cinquanta

 

appena pubblicato da Galaad Edizioni, insegna lingua e letteratura italiana e storia del cinema italiano alla University of Massachusets Amherst.

 

Straniere a se stesse esamina i primi tre lungometraggi a soggetto girati da Michelangelo Antonioni (Cronaca di un amore, La signora senza camelie e Le amiche) nel contesto storico e culturale dell’Italia degli anni cinquanta e rivela il rapporto intenso tra i personaggi femminili e le contraddizioni ancora irrisolte dell’identità culturale italiana del dopoguerra. Tanto spontanee quanto incoerenti, Paola Molon, Clara Manni e le cinque amiche torinesi rivelano una realtà sociale ben più ipocrita e contraddittoria, con la quale si rapportano a fatica. Il libro fa quindi emergere la netta differenza tra il progetto culturale neorealista, in cui personaggi femminili come Pina in Roma città aperta o Silvana in Riso amaro hanno rapporto sicuro con l’etica dell’Italia del dopoguerra, e lo scetticismo di Antonioni, che nelle donne vede la cartina al tornasole delle contraddizioni omesse nell’idea che la società italiana dà di se stessa.

 

Il libro è un’indagine analitica ravvicinata dei primi tre lungometraggi a soggetto (“Cronaca di un amore”, “La signora senza camelie” e “Le amiche”) che intreccia la resa dei personaggi femminili come “specchio passivo della situazione o volto attivo della crisi” (Giorgio Tinazzi);  e soprattutto come consapevoli della crisi (rispetto ai personaggi maschili, che vivono in un’inconsapevolezza in malafede) e rimaneggiamento e svuotamento dall’interno dei generi cinematografici operato da Antonioni anche a livello di tecnica di ripresa. In questi primi anni, Antonioni sperimenta, ma sempre all’interno di codificazioni per scardinarle.

 

E le vuole scardinare attraverso i personaggi femminili, che non rappresentano più, come nel neorealismo, un tentativo di ricostruzione di una cultura identitaria nazionale scavalcando il fascismo (Giovanna Grignaffini), ma la cartina al tornasole di una crisi che non può più essere ignorata, di una borghesia totalmente vuota che pretende di farsi guida della nazione e chiaramente non ne ha le risorse umane.

http://www.galaadedizioni.com/straniere-a-se-stesse/

 

Straniere a se stesse di Andrea Malaguti

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