IL DESERTO ROSSO (Italia-Francia/1964) di Michelangelo Antonioni (120’) il suo primo film a colori.

Grazie al professor Flavio Caroli che mi ha comunicato il nome dell’ambulante, Danilo detto Nilo.

“Ho cercato di sfruttare ogni minima risorsa narrativa del colore in modo che entrasse in armonia con lo spirito di ogni scena, di ogni sequenza. La concordanza tra certi nuovi modi di utilizzare il colore nel cinema moderno – penso per esempio a Resnais, a Bergman – non è casuale. È un’esigenza che abbiamo sentito contemporaneamente perché è legata all’espressione della realtà del nostro tempo […]. Non ho mai pensato: ‘Adesso metto un blu accanto a un marrone’. Ho voluto che l’erba attorno al casotto sul canale fosse colorata per accentuare quel senso di desolazione, di morte. Bisognava rendere una certa verità del paesaggio” (Michelangelo Antonioni).

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