Mi sono fatto da solo.
Credo di aver avuto per maestri i miei occhi.
LE PIANURE INCANTATE DI MICHELANGELO ANTONIONI
Domenica 13 aprile incontro con Elisabetta Antonioni. Le radici di Michelangelo Antonioni.Un sentito ringraziamento al Comune di Vigarano Mainarda, a Flavio Tagliani e a don Massimo Manservigi che ha organizzato l’evento.
L’incontro del 13 aprile è stato il terzo ed ultimo. Al termine della presentazione di Elisabetta Antonioni il pubblico è intervenuto con numerose domande.
Il primo, 16 marzo, “Paesaggi e personaggi nel cinema di Pupi Avati e Cesare Bastelli. Incontro con Cesare Bastelli.
Il secondo, 30 marzo, “Ferrara e gli Estensi: due registi a confronto. Ermanno Olmi e Florestano Vancini. Incontro con don Massimo Manservigi.
Tutti gli incontri hanno suscitato grande interesse e partecipazione da parte del pubblico presente.
Ferrara è visivamente la musa ispiratrice dell’opera artistica di Antonioni, come dice lo stesso regista:
«Il Po di Volano appartiene al paesaggio della mia infanzia, il Po a quello della mia giovinezza.(…) Erano immagini di un mondo del quale prendevo coscienza a poco a poco. Accadeva questo: quel paesaggio che fino ad allora era stato un paesaggio di cose, fermo, solitario, l’acqua fangosa e piena di gorghi, i filari di pioppi che si perdevano nella nebbia, l’Isola Bianca in mezzo a Pontelagoscuro che rompeva la corrente in due, quel paesaggio si muoveva, si popolava di persone e si rinvigoriva. Le stesse cose reclamavano un attenzione diversa, una suggestione diversa. Guardandole in modo nuovo, me ne impadronivo. Cominciando a capire il mondo attraverso l’immagine, capivo l’immagine. La sua forza, il suo mistero. Appena mi fu possibile, tornai in quei luoghi con una macchina da presa. Così è nato Gente del Po. Tutto quello che ho fatto, buono o cattivo che sia, parte da lì».