Punto di Svista – SI FEST#23 Mostra e incontro sulla relazione tra la fotografia e il cinema di Michelangelo Antonioni

8-10-2014

Nell’ambito del Si FEST#23 (Savignano sul Rubicone), Punto di Svista partecipa con la mostra Come devo vivere – Dialoghi visivi con il cinema di Michelangelo Antonioni. Fotografie di Orith Youdovic. Orith Youdovich e Maurizio G. De Bonis, curatore della mostra per Punto di Svista, dialogheranno sulla relazione tra la fotografia e il cinema di Michelangelo Antonioni.

MOSTRA: Come devo vivere – Dialoghi visivi con il cinema di Michelangelo Antonioni. Fotografie di Orith Youdovich / A cura di Maurizio G. De Bonis per Punto di Svista. Spazio ex MIR MAR / Via Roma 27 Savignano sul Rubicone Dal 3 al 19 ottobre 2014

http://www.puntodisvista.net/2014/09/sifest-2014-punto-di-svista-mostra-incontro-orith-youdovich-come-devo-vivere-dialoghi-visivi-cinema-michelangelo-antonioni/

http://www.orithyoudovich.com/

http://www.puntodisvista.net/author/maurizio-g-de-bonis/

http://www.huffingtonpost.it/maurizio-g-de-bonis/il-deserto-rosso-50-anni-fotografia-videoarte_b_5939540.html?utm_hp_ref=italy

TESTO CRITICO (breve estratto)
Nel suo personale inoltrarsi nel dialogo visivo con il cinema di Michelangelo Antonioni, Orith Youdovich non si ferma alla mera raffigurazione dei luoghi-simbolo del cineasta ferrarese (il Po e la pianura padana, il deserto, la città, il mare) né a uno sterile e prevedibile omaggio; il suo lavoro procede spinto da una necessità interiore che la costringe ad abbandonarsi al flusso della sua stessa riflessione, un inabissarsi nella sostanza dell’esistenza umana che porta il fruitore ad andare oltre il visibile. Le sue immagini evocano un forte senso di straniamento che non genera indicazioni, significati. Non è riscontrabile un’impostazione narrativa para-letteraria o pseudo-cinematografica. Ogni inquadratura appare basata su una sua forza/fragilità autonoma che spinge chi guarda a confrontarsi con il proprio universo interiore senza l’ausilio di riferimenti didascalici.

ACCOMPANYING TEXT (Excerpt)
In her personal investigation into the visual language trough the cinema of Michelangelo Antonioni, Orith Youdovich does not aim at a mere representation of the landmarks of the master director (the Po river, the flat landscape of Padan Plain, the desert, the city, the sea), or at a predictable and meaningless tribute. Her research is motivated by an interior need that forces her to abandon herself to the flux of her thoughts and to plunge deep down in the substance of human existence, which leads the observer beyond the visible. Her images produce a strong feeling of alienation, devoid of indications and meanings, and do not respond to any paraliterary or pseudo-cinematographic narrative. Every shot appears to be based on an intrinsic dichotomy strength/fragility that forces the observer to face up to its inner universe without the aid of captions.

Punto di Svista 09/2014

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