“Dicono di lei” di Enzo Biagi

Enzo Biagi “Dicono di lei” SEI Torino Prima edizione 1974

Nel libro “Dicono di lei” Enzo Biagi incontra, intervista trenta personaggi famosi. Politici, registi, scrittori, industriali, attori. Le interviste sono presentate rigorosamente in ordine alfabetico. Antonioni è il terzo, dopo Amendola ed Andreotti. Seguono Bacchelli, Berlinguer e molti altri. In circa sei pagine, Biagi, pone al regista domande personali e sul suo lavoro. Le risposte sono tutte molto interessanti, come la premessa di Biagi: “Hanno voluto dedicare un libro ai cento uomini più importanti del mondo. C’è anche lui. Negli Stati Uniti lo chiamano “Michelangelo”. ”

Riporto questa domanda di Biagi e la risposta di Antonioni:

-Quanto conta nella tua vicenda, nel tuo mestiere, la giovinezza a Ferrara?

-Imtanto, anche senza Ferrara, la giovinezza conta sempre. L’ho trascorsa piuttosto bene, ne conservo un’immagine fantastica, che si inserisce agevolmente nella storia della città gaudente: la mitizzo, e per questo ci ritorno malvolentieri. È stato un periodo abbastanza lieto; non capivo nulla di quanto accadeva attorno a me. Di famiglia piccolo borghese, frequentavo le osterie e i nobili, ero campione di tennis e mi piaceva fare l’amore con le ragazze del popolo, alle quattro del mattino andavo in giro con i birocciai. Sì, con Bassani, eravamo molto amici: sui campi battuti io ero più bravo. I salotti, i giardini dei Finzi Contini li ho conosciuti: erano affascinanti.

-Di allora, cosa ricordi in particolare?

- Le donne, e lo dico senza vergognarmi.