Appunti di un restauro: L’Avventura

30-09-2022

Interessante, inedito documento sul restauro de L’Avventura. Un sentito ringraziamento a Patricia Barsanti, CinématographiqueLyre

APPUNTI DI UN RESTAURO: 2020 L’AVVENTURA

1960-2020

       Ormai è storia la prima proiezione del capolavoro del Maestro Michelangelo Antonioni al pubblico del Festival di Cannes il 15 maggio 1960. Tutti gli amanti di cinema sanno che l’accoglienza fu a luci ed ombre, un’esperienza sofferta per il Maestro, che fu apprezzato da una parte del pubblico e fischiato dall’altra. I giorni che seguirono furono degni di una nuova battaglia di Hernani, con un vero e proprio « manifesto » di sostegno firmato da più di 200 noti critici, scrittori e produttori e consegnato al Maestro la sera stessa della tumultuosa prima. Infilato sotto la porta della sua stanza. Il resto è storia, il film otterrà tre premi, fra i quali il Premio Speciale della Giuria per « il suo notevole contributo alla ricerca di un nuovolinguaggio cinematografico».Ma forse non si conoscono i dettagli del successivo strepitoso successo del film in Francia. Nella sala quel 15 maggio, Alberto Barsanti, coproduttore francese del film, si trovò seduto accanto al suo amico Jo Siritzki, che con suo fratello Sami gestiva la Athos Film, società francese di distribuzione, e anche il prestigioso cinema « Studio Publicis » sui Campi Elisei a Parigi. Jo fu fra quelli che applaudirono e apprezzarono immediatamente il film e decise di distribuirlo in Francia. Al termine della proiezione, mio padre e lui decisero che l’uscita parigina del film doveva essere pensata in modo eccezionale. Ebbe luogo il 14 settembre, in presenza del Maestro e degli attori, con la Guardia Reppublicana che fece loro da scorta. Per la prima volta furono usate insegne luminose sulla facciata del cinema, con una frase eloquente tratta dal giornale Paris Presse: « Il più bel film della storia del cinema » ! Mesi dopo l’accoglienza tiepida di Cannes, il pubblico entusiasta e numeroso del 14 settembre 1960 deve essere stato un vero balsamo al cuore del Maestro, e anche una conferma che aveva seguito la strada giusta.

Dopo Cannes, i distributori italiani e la stampa transalpina, che per una gran parte diedero un’accoglienza molto tiepida al film, chiesero che il Maestro eseguisse dei tagli. Le critiche che gli venivano fatte sono conosciute: film troppo lungo, pochi dialoghi e soprattutto cinematograficamente frustrante il fatto che non si risolvesse la sparizione di Anna/Lea Massari. I tagli furono fatti sul negativo dopo Cannes e conservati in Francia.

Negli anni successivi, il film venne proiettato nei paesi di lingua francese nella stessa versione di Cannes. Quando Cinematographique Lyre, la ditta di mio padre, aveva necessità di stampare altre copie, utilizzava il controtipo (*) che Cino del Duca, coproduttore italiano, gli aveva mandato alla fine della produzione (come era usuale fare fra coproduttori).

Bisogna precisare che ogni volta che una pellicola 35mm passa in una macchina (da stampa o di altro tipo), si sciupa: graffi, righe o rotture. Oggi esistono dei sistemi che sono più rispettosi della fragilità della pellicola, con meccanismi più lisci e lenti, ma allora tutto era a base di ingranaggi meccanici, spesso la pellicola era sottoposta a sollecitazioni che la rendevano fragile. Per questa ragione, utilizzare il controtipo per stampare le copie permetteva di preservare il negativo originale (*).

Gli anni passarono. Durante il nostro restauro furono evidenziati ben tre periodi durante i quali il negativo scena fu oggetto di restauri fotochimici, forse proprio perché era stato utilizzato in Italia più volte. Comunque in quei tre periodi, le sequenze ormai inutilizzabili con le apparecchiature classiche furono rimpiazzate da tagli da vari controtipi o da pellicola nera quando non si ritrovò altro. L’ultimo restauro fu eseguito su sollecitazione della Cineteca Nazionale all’inizio degli anni 2000, e si ottenne un nuovo lavander (*). Il lavanderera un “controtipopositivo di riserva”, cioè una pellicola positiva che si “tirava” dal negativo originale e si stampava su altro materiale a basso contrasto.

DETTAGLI SUL RESTAURO

Alla fine del 2018, nacque l’idea di presentare il film restaurato al Festival di Cannes 2020 per il sessantesimo anniversario della prima proiezione, così iniziai il progetto di restauro. Qualche anno prima, ero venuta a conoscenza delle differenze fra il negativo scena conservato a Roma e il controtipo conservato a Parigi. Fu lungo il processo per raccogliere tutti gli elementi disponibili.

Nel 2019 confermai con il professore Federico Vitella, noto insegnante e studioso di cinema specialista del film, che la versione di Cannes era da considerarsi come la versione ufficiale del film (*) e che quindi potevamo utilizzare il nostro controtipo come filo di Ariana per ricostituire il film completo così come il Maestro lo aveva presentato la prima volta.

Come materiali per il restauro della scena, abbiamo utilizzato:

  • Il negativo scena originale 35mm, per le parti realmente negative (non utilizzando quindi i tagli di controtipo inseriti e nemmeno le sequenze nere). Ovviamente questo negativo non conteneva nemmeno i tagli che erano stati fatti dal Maestro dopo Cannes.

  • Una serie di rullini di negativo, risultanti da vari tagli del negativo in epoche successive per ragioni di conservazione o restauro, e non di censura. Le scatole contenevano delle sequenze giudicate allora inutilizzabili, ma che le tecniche di scannerizzazione di oggi ci hanno permesso di ricuperare.

  • I tagli negativi eseguiti dal Maestro stesso nel 1960,

  • Un lavander originale 35mm (proveniente all’epoca dal negativo originale) della versione di Cannes, quindi senza tagli fatti sul negativo però invecchiati nel tempo.

  • Un controtipo originale 35mm della versione di Cannes, proveniente direttamente dal lavander sopra indicato..

  • Una copia positiva 35mm della distribuzione francese della Athos Film, come riferimento.

In definitiva, abbiamo ricostituito la quasi integralità della versione di Cannes con elementi negativi vari, ai quali abbiamo aggiunto delle sequenze che non si sono trovate (con il grado di risoluzione da noi desiderato) sul lavender francese, e, per una di esse, soltanto nel crontrotipo francese.

Per quanto concerne il sonoro:

Abbiamo utilizzato le due colonne negative, quella francese e quella italiana. Entrambe sono il risultato di una post-sincronizzazione poiché all’epoca la presa diretta sonora non veniva utilizzata in Italia e ovviamente il film è stato doppiato in Francia.

L’AVVENTURA è stato girato in bianco e nero in pellicola 35mm, in un formato speciale caratteristico dell’inizio degli anni Sessanta, ha un rapporto d’aspetto (*) di 1,75, per una proiezione in 1,85.

Le colonne sono ambedue in mono.

Nel lavoro di restauro, abbiamo avuto cura di rispettare il formato e l’aspetto originale del film.

Laboratori patner

Per eseguire i lavori di alto profilo tecnico che un tale restauro richiede, abbiamo avuto la fortuna di collaborare con tre delle migliori imprese tecniche del settore, specializzate nel restauro dei film di patrimonio culturale :

  • Per la scena:

    • In Italia, con il laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna,

    • In Francia, con il laboratorio Hiventy di Boulogne-Billancourt (regione parigina),

  • Per le colonne:sonore in Francia con il laboratorio L.E. Diapason di Parigi.

Il lavoro è durato parecchi mesi durante i quali i tre laboratori hanno collaborato assiduamente, trasmettendosi informazioni e file di lavoro.

Sono stati fatti con molta cura gli scan 4K dei vari elementi, i comparativi di versione e di materiali, per scegliere le sequenze da utilizzare, la posa delle luci per ricuperare l’atmosfera d’origine e il « velluto » della pellicola come visto dal Maestro, e il restauro scena proprio (un lavoro digitale di oltre 280 ore, immagine dopo immagine).

Contemporaneamente, una volta ricostituita la versione integrale del film, si è fatto un lavoro importante sulla colonna sonora italiana per restituire alla magnifica musica di Giovanni Fusco tutte le nuances che l’ hanno legata a lui per sempre.

Ecco un esempio del lavoro di restauro sulla scena con un « prima / dopo » caratteristico difetti che abbiamo dovuto eliminare :

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L’alto livello nel dettaglio e la qualità ottenuti sono stati riconosciuti da vari esperti, fra i quali il prestigioso comitato di selezione dei FOCAL AWARDS che nel mese di aprile 2022 ha selezionato l’intero progetto di restauro de L’AVVENTURA comeuno dei tre migliori fra quelli presentati al pubblico nel 2021.

Per gli esperti del comitato il lavoro eseguito dà « una nuova modernità e un impulso di vita al film » che contribuscono a renderlo ancora di più un’opera senza tempo..

Finanziamento

Cinématographique Lyre celebra quest’anno i 70 anni di esistenza. Dal 1952 è rimasta indipendente e a conduzione familiare. Per una ditta come la nostra, un progetto come il restauro de L’AVVENTURA (che ha avuto un budget di 106 039,00 euro) non avrebbe potuto vedere la luce senza l’appoggio, l’interesse e il sostegno di Istituzioni importanti e contributi privati. Approfittiamo quindi dell’occasione per ringraziare nuovamente e sinceramente il Centro Nazionale del Cinema francese (CNC),La Cinémathèque française e la Fondazione Pathé, loro partener.

La nostra ditta prosegue con la stessa passione il lavoro di mio babbo, con lo scopo di far rivedere, apprezzare e scoprire i film del nostro patrimonio europeo e in particolare franco-italiano e italo-francese. Opere che hanno contribuito a costituire la grande, ma anche la piccola , storia del cinema del XX secolo.

In anni recenti abbiamo restaurato o contribuito al restauro di vari film, sia classici che di genere, come per esempio IL BELL’ANTONIO, LA VIACCIA, MANI SULLA CITTA, L’INVERNO TI FARA TORNARE (Une aussi longue absence), I TRE VOLTI DELLA PAURA, PARIGI E SEMPRE PARIGI

Fra i progetti più recenti, IL TERRORISTA, che vorremmo poter presentare durante un omaggio alla memoria del grande uomo di teatro Gianfranco de Bosio, scomparso lo scorso maggio.

In questo momento, stiamo restaurando LA DANZA MACABRA di Antonio Margheriti, piccolo gioiello del cinema fantastico gotico (*).

Per ogni progetto, ricerchiamo nuovi partners per consentircii di far rivivere numerosi altri bei film.

Dati sul film

Dati tecnici

  • Durata totale del film (in 24 fps, cadenza cinema): 143 minuti
  • Durata della versione italiana (in 24 fps): 135 minuti (con più di 15 sequenze tagliate)
  • Metraggio della versione completa : 3902 metri

 

Film di Coproduzione italo-francesefra Cino Del Duca- Produzioni Cinematografiche Europee (Roma) e Cinématographique Lyre(Paris),

Ringraziamo la Signora Elisabetta Antonioni e l’Associazione Michelangelo Antonioni con sede a Ferrara, città natale di Michelangelo Antonioni, per aver pubblicato questi « Appunti di un restauro » nel loro sito e vi siamo grati di averci letto.

Con sincera simpatia, saluti a tutti gli appassionati del cinema del Maestro,

Patricia Barsanti

Cinématographique Lyre.

Sotto troverete qualche nota esplicativa corrispondente ai punti indicati con (*) nel testo.

(*) Qualche nota sui termini utilizzati

Versione ufficiale di Cannes, detta versione integrale

« La versione di Cannes deve essere tenuta per la versione originale, Urtext perché comporta scene ritirate dalla versione italiana, Intentio Auctoris perché soltanto le reazzioni (NDLR iniziali) del pubblico francese e la freddezza dei giornalisti italiana conducero Antonioni a revisarla. »  In Federico Vitella – Comment Antonioni a réalisé L’Avventura. La genèse du film, telle que la révèlent les documents de production 01/03/2012Revue 1895 – Association française de recherche sur l’histoire du cinéma

Sui materiali 35 mm di un film cinematografico 

In fotografia come nel cinema, si passa da positivo a negativo.

La camera da presa cinematografica 35mm utilizza un negativo, detto « negativo scena » o negativo originale.

Dal negativo originale, si stampa un positivo35mm, elemento intermediarionormalmente conservato in Archivio.

L’uso principale di questo positivo, all’epoca, era quello di permettere di stampare, a seguito, un altro negativo (o duplicato negativo).

Oggi però il positivo può essere utilizzato in restauri difficili, quando il negativo è sciupato senza possibilità di ricupero, poiché la risoluzione del positivo, essendo la prima generazione dopo il negativo originale, è la migliore di tutti gli altri elementi, escludendolo il negativo originale.

Questi elementi positivi e negativi hanno nomi diversi secondo che il film è in bianco e nero o a colore.

Per un film bianco e nero,il positivo e il secondo negativo si chiamano:

  • lavender (positivo)
  • controtipo (negativo)

Per un film a colori, il positivo e il secondo negativo si chiamano:

  • lnterpositivo
  • Internegativo

DANZA MACABRA:

Se desiderate più dettagli sul lavoro di restauro in corso, o aiutarci a portarlo a termine, sia con un piccolo contributo, sia trasmettendo il link qui sotto a terzi che conoscete, Vi preghiamo di visitare la pagina web della campagna di finanziamento partecipativo per il restauro di DANZA MACABRA:

 

https://www.proarti.fr/collect/project/ensemble-faisons-revivre-danse-macabre-together-lets-revive-castle-of-blood/0

 

 

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